A Chioggia, il terroir è il mare.

 

Pesca delle Cannocchie Foto di Domenico Arena
Pesca delle Cannocchie
Foto di Domenico Arena

Mia mamma è nata a Chioggia. La cugina povera di Venezia, la Napoli del nord così viene spesso definita ma Chioggia è Chioggia una città con una personalità forte, senza mezze misure. Nel mio sangue quindi scorre molto iodio e la passione di un luogo violento come questo dove tutto è più acceso, i colori delle case, l’odore dei canali, le urla del mercato del pesce e il carattere dei chioggiotti, fatto di passione, amore e violenza. Con un chioggiotto non ci sono mezze misure può essere il tuo peggior nemico come il tuo amico più affidabile. Chioggia l’ho vissuta a fasi alterne molto da bambino con mia nonna Zoe e i miei numerosissimi zii, nove per l’esattezza e poco, troppo poco, in età adulta. Non ho mai dimenticato quei luoghi e le esperienze che ho vissuto al porto, al mercato del pesce o nei campi di carote e radicchio. Il legame con questa terra legata indissolubilmente al mare mi porta anche dei privilegi, come quello di avere accesso a materie prime altrimenti inarrivabili. I miei zii fanno a gara per fornirmi ogni bendidio donato dal mare. C’è chi, con la sua barca va in mare e mi manda il messaggio con ciò che pesca, chi mi aspetta a casa con le vongole che raccoglie e chi invece, sapendo della mia latitanza, arriva a casa mia a Bassano per portarmi ciò che non potrei mai avere.

 

Cannocchie
Cannocchie

Oggi è toccato a Flora, mia zia, che preso contatto con Luca la sera prima per sapere se i “bateli” (i pescherecci) fossero usciti in mare o meno.“Domattina alle sei ti mando una mail per vedere se arriva qualcosa” , la zia è tecnologica! “Bene risponde la zia io accendo il computer alle cinque”.

Il giorno appresso mentre la zia sta chiudere la moca del caffè delle sei quando il sole deve ancora fare capolino, dal pc arriva il “din”, il segnale di arrivo della mail che nel silenzio della mattina suona fortissimo.
Nella mail una foto del banco del pesce di Luca.
“Sono usciti per poco perché il mare era grosso hanno dovuto rientrare ma hanno fatto qualche calata” .
Il banco era meraviglioso con le Cannocchie, i Seppi, i maschi delle seppie ancora piccoli, e qualche anguilla selvatica di passaggio verso Malamocco, vicino al Lido di Venezia.
Così la zia Flora arriva al mercato ancora con il buio, un mercato già affollatissimo dai chioggiotti, quelli veri, che vogliono il pesce fresco, e sono disposti a pagare qualche euro in più per avere i pezzi migliori. Questo non accadeva quando frequentavo il mercato con la nonna Zoe, ma i tempi evidentemente sono cambiati.
La zia torna a casa, pulisce il pesce, lo cucina, mette in pentola una polenta e trova il tempo per un dolce.

Polenta

Con le pentole ancora calde prende la macchina con lo zio Renato e arriva a Bassano del Grappa per farmi godere il sapore del mare, in genere si dice della terra ma ora il terroir è il mare. Io faccio onore a tutto con un Riesling Trocken della Mosella del 2007. Chissà se mi merito tutto ciò.

Riesling Trocken Weingut Karthäuserhof 2007

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