Serate Walk on the Wine Side

Lugana di Sirmione, 16 dicembre 2022 ore 20.00

Storica Verticale Ca’ dei Frati Amarone della Valpolicella Pietro Dal Cero 

Sarò fianco a fianco a Bernardo Pasquali e Maria Chiara Dal Cero presso la sede Ca’ dei Frati

Otto annate un degustazione 

2008-2009-2010-2011-2012-2013-2015-2016

Milano, 23 – 24 ottobre 2022 INCONFONDIBILE

Festival dei vini rifermentavi in bottiglie e ancestrali

Con Massimo Zanichelli condurremo 6 Masterclass dedicate a questa tipologia

Qui troverete il programma https://inconfondibile.wine/programma/

Perugia, Enoteca Venti Vino 18 ottobre 2022

Degustazione L’ombra del Prosecco

Venezia 29 settembre 2022

Serata con AIS Venezia dedicata ai rifermentati in bottiglia

Conca d’Oro Bassano del Grappa 21 luglio 2022

Profondo Rosso incontro con Don Andrea Guglielimi

Londra, 20 giugno 2022

30 anni di Liberty Wines con Ca’ dei Frati

Dusseldorf -Germania 14- 16 maggio ProWein

Stand Ca’ dei Frati – Vinissimo G13

02-03-04 aprile 2022 Italian Spring Tour Arkè Vini

Roma, Firenze, Cremona

Gambellara 9 aprile 2022

Seminario Rifermentati a Vinnatur

Milano, 25 marzo 2022

Rost, The House Of Riesling Sun

Roma, 21 Marzo 2022

Seminario sul mondo della fermentazione con Maurizio Donati

Bassano del Grappa, 3 marzo 2002

Conca d’Oro serata con

Christian Zago Ca dei Zago, Loris Follador Casa Coste Piane, Martino Tormena Mongarda

US Slow Wine Tour 2022

22 gennaio 5 febbraio 2022

San Francisco CA

Seattle WA

Austin TX

Miami FL

New York NY

Bassano del Grappa, 16 dicembre ore 20.30

Fattoria Sociale Conca d’Oro presentazione del libro “Il cuore del vino” di Piero Riccardi prefazione di Gianpaolo Giacobbo

2 dicembre in Conca d’Oro Fattoria Sociale

10 novembre da Itko in Valpolicella

10 anni di Vigna del Peste di Terre Di Pietra!

Avró l’onore di essere a fianco di Saletti Cristiano per raccontare questi anni e questi vini.

23 novembre da La Ciacola a Breganze VI

12 novembre Fattoria Sociale Conca d’Oro Bassano del Grappa

Ciceroni d’eccezione nel mondo agricolo della zucca e del vino Andrea Giubilato e @gianpaolo.giacobbo

Un menù a tema accompagnato da vini naturali selezionati ad hoc per ogni portata.

Solo su prenotazione al 347.712021555€ a persona #autunno#zucca#vino#wine#naturalwine#sucche#pumpkin

24 ottobre 2020

Al Gustus di Vicenza presso il Conservatorio di Musica Arrigo Pedrollo

Masterclass sui territori dei vini dei Colli Berici

Terreni Calcarei e Terreni Vulcanici

Prenotazione e acquisto biglietti

bit.ly/Gustus_2021_biglietti

15 ottobre 2021

I vini delle prealpi bellunesi in collaborazione con FISAR Treviso e Slow Wine con Patrizia Loiola

Ristorante Ca’ Landello Santa Maria di Campagna 13

Noventa di Piave (VE)

Per info: segretario.sandonadipiave@fisar.com

17 ottobre 2021

Inconfondibile Festival dei rifermentati in bottiglia con Massimo Zanichelli

Area Fiera Santa Lucia di Piave (TV)

Per info e prenotazioni Masterclass https://inconfondibile.wine/

21 ottobre 2021

Umbria Indie con Giampiero Pulcini

Fattoria Conca d’Oro a Bassano del Grappa (VI)

Info e prenotazioni 347 7120215

Sass de mura, valorizzazione della viticoltura in Valbelluna

Vini veri ed autentici che parlano la lingua della terra

di Marta Pavan

Concludiamo il nostro viaggio alla scoperta dei vini delle Dolomiti con Edda Bonifacio che col marito Mauro è titolare dell’azienda vitivinicola Sass de mura a San Gregorio nelle Alpi. La nostra produttrice parte da Colbertaldo, terra di prosecco, con la famiglia e decide di cambiare vita. Una svolta dovuta alla ricerca di una vita più sana e in mezzo alla natura. Questo con l’obiettivo di iniziare un nuovo progetto, di viticoltura vera e sostenibile. Gli inizi non sono stati sicuramente facili, infatti la nostra vignaiola col marito, acquista un appezzamento abbandonato e l’unico strumento a loro disposizione era la zappa della nonna. Così nel 2008, seguendo un progetto di Veneto agricoltura per la reintroduzione della vite in montagna, viene piantato il vigneto sperimentale. Un lavoro di recupero e di valorizzazione del territorio. 

Edda ci racconta che quando è arrivata a San Gregorio nelle Alpi le vigne erano poche e fin da subito decide che la sua produzione sarà tutta biologica. Le varietà piantate inizialmente erano otto: pinot nero, cabernet sauvignon, traminer aromatico, muller thurgau, trevisana nera, bianchetta, merlot, teroldego e chardonnay. Le difficoltà ci sono state fin dall’inizio, ma la voglia e la determinazione hanno spinto la nostra produttrice a non mollare e a continuare a credere nel suo progetto.

L’azienda oggi conta circa 1,3 ettari, con all’incirca cinquemila bottiglie l’anno prodotte. Siamo a cinquecento metri di altezza sul livello del mare e le varietà coltivate sono pinot noir, cabernet cortis, chardonnay, traminer aromatico, e bronner. La composizione dei terreni è diversificata, in alto è più sassosa, a valle invece troviamo argilla e limo.  Il pinot noir e il traminer sono varietà molto sensibili ed è difficile portare a maturazione le uve sane, ma sono quelle che identificano l’azienda, e quindi Edda decide di portarle avanti con tanti sacrifici. Dopo aver fatto due passi in vigna siamo andati ad assaggiare i vini di Sass de mura. 

“Rosa frizzante” 2018, da pinot noir in purezza, vendemmiato a metà settembre. La fermentazione avviene con i lieviti indigeni grazie al pied de cuve dopo la pressatura soffice a grappolo intero. La fermentazione malolatttica avviene poi in un secondo momento nel periodo primaverile.  Il vino sosta in vasca fino a maggio e anche oltre, poi viene imbottigliato. In bottiglia avviene la rifermentazione e viene venduto dopo almeno altri sei mesi. Questo rosato si presenta con un colore rosa antico brillante, al naso è fine ed elegante con note di frutta di sottobosco come fragolina, ribes e lampone, avvolte dalla delicata rosa canina. Al sorso la bollicina è vivace e dinamica; un vino fresco, dritto e deciso, con un’ottima verticalità. Al tempo stesso è minerale richiamando il terroir di cui è figlio ad ogni sorso.  

“Bianc” 2018, da un uvaggio di traminer aromatico, chardonnay e bronner. Le uve vengono macerate tutte assieme per tre giorni, consentendo un’estrazione ottimale. Nelle ultime due vendemmie invece viene macerato solo il traminer. Questo bianco si presenta di color giallo paglierino intenso, con profumi fruttati di litchi, mela gialla e mango; spalleggiati dalle note di fiori gialli. In bocca troviamo un vino equilibrato tra morbidezza e freschezza, con un’ottima mineralità che richiama il tipico sasso dolomitico. 

I vini di Edda e Mauro sono veri ed autentici, come la loro produttrice. Richiamano la vitalità, intesa come dinamismo, qualcosa che ha una vita indipendente e che genera emozioni. Ci troviamo in una realtà che pratica una viticoltura sostenibile e vera, con l’obiettivo di valorizzare e soprattutto tutelare la biodiversità di questi luoghi. È bello poter assaggiare dei vini che parlano la lingua della terra di cui sono figli e preservano questo meraviglioso territorio che è la Valbelluna. 

Frozen Vineyards

di Gianpaolo Giacobbo

Il flusso d’aria siberiana si sta facendo sentire, non solo nell’abbassamento delle temperature percepite, ma anche tra i filari delle vigne. Eh già, non bastava l’Annus orribilis che abbiamo vissuto e continuiamo a vivere, non bastava la grandine sempre più violenta, vogliamo perderci una gelata?

Nel periodo primaverile, proprio quando tutto sta rinascendo, quando anche noi abbiamo la sensazione di tornare a riprenderci le nostre vite, può accadere che possa arrivare quella coda d’inverno capace di compromettere l’attività della pianta già sul nascere. Già nella primavera del 2017 abbiamo assistito ad un fenomeno che ha compromesso buona parte della coltura del nord Italia e anche in Francia. Cosa si può fare per salvare le vigne o le colture quando le temperatura precipita vertiginosamente sotto lo zero?

Nell’alta Borgogna assistiamo a coreografiche accensioni di fuochi tra i filari, che possano recuperare qualche grado di temperatura per evitare al gelo di prendere il sopravvento. Tecnica importata anche a casa nostra di cui però non se ne conosce l’esito. 

A difesa di questo evento, ssiste un metodo di irrigazione, anti brina, che provvede a distribuire l’acqua sulla superficie della vigna affinché si possa creare una sorta di strato protettivo di ghiaccio sulla gemma. A quel punto l’interno dell’involucro ghiacciato, non scenderà mai al di sotto dello zero salvaguardando, in parte, il raccolto o perlomeno contribuendo a limitare i danni. Sostanzialmente si tratta di una nebulizzazione generata che si poggia sulla pianta. Per i produttori sono momenti di grande tensione che si sommano ai numerosi a cui purtroppo il cambio climatico ci sta abituando. La natura si dimostra a volte violenta ma queste sono le regole del gioco a cui bisogna sottostare.

Foto di Maurizio Favrel nella vigna Malibran a Susegana

Val de Pol, il Pinot Noir delle Dolomiti

“La piccola Borgogna” della Valbelluna

di Marta Pavan

Continuando il nostro viaggio alla scoperta della Valbelluna siamo andati a trovare Katja Zanon, titolare della cantina Val de Pol, a Codenzano, piccola frazione di Chies d’Alpago. In queste zone un tempo la viticoltura era molto diffusa, poi i paesi hanno iniziato a spopolarsi ed ora sono pochi i vignaioli che tenacemente continuano a produrre vino.  Katja è una donna coraggiosa perché ha deciso per scelta personale di piantare e coltivare solo pinot noir. Questa decisione non è stata facile, in molti all’inizio le avevano detto che probabilmente non sarebbe riuscita a portare niente in produzione, ma lei non curante e con duro lavoro riesce a regalarci dei vini che richiamano la Borgogna e sono prodotti a in provincia di Belluno.  Il terreno in queste zone presenta calcare, marne ed argilla in percentuali abbastanza omogenee ed una parte ciotolosa. Il clima è favorevole, e quindi perché non osare qualcosa di diverso? Il coraggio di questa produttrice è stato ampiamente premiato. La sua produzione è iniziata nel 2012, è limitata a poche bottiglie e conduce in regime biologico tre ettari di vigna; tutti coltivati a pinot noir. Questa piccola realtà ha in programma una nuova cantina per ampliare la produzione ed arrivare alle diecimila bottiglie. Per i trattamenti in vigna si utilizzano rame e zolfo, l’apporto organico viene fatto con letame proveniente da animali della zona allevati al pascolo e si cerca di arrivare a maturazione con un carico di circa due kg per pianta per la linea base e di un kg per le cru.  Il pinot noir è ormai in voga, ma non è per moda che la nostra vignaiola ha deciso di intraprendere questa strada, bensì per passione e per cercare di valorizzare e preservare la viticoltura di nicchia di queste aree. Citando e sue parole: “Produco vino in queste terre perché le amo e credo nelle possibilità di questo bellissimo e sorprendente territorio”. 

Questo vitigno come ben sappiamo è molto delicato, necessita di cura e attenzioni costanti, specialmente in vigna. Katja non dispone di un trattore, e lavora tutti i suoi appezzamenti a mano. Un lavoro che richiede tempo ed energie, ma che poi è ben ripagato una volta che l’uva arriva in cantina. Dopo un’estenuante selezione dei grappoli solo gli acini più sani ed in perfette condizioni giungono alla vinificazione. Ed è da qui che parte il nostro viaggio all’interno di questa realtà che ci lascia veramente sorpresi. I vigneti si trovano a cinquecento sessanta metri sul livello del mare, su un terreno molto fragile, come la varietà coltivata. Al giorno d’oggi le frane stanno diventando sempre più frequenti e si stanno manifestando eventi atmosferici che un tempo non c’erano. Un altro esempio sono le gelate tardive che colpiscono questi luoghi in primavera. Un cambiamento positivo è la presenza, da qualche anno, di una ventilazione costante, che aiuta a mantenere i grappoli sani a maturazione.   La cantina è molto piccola, poco più di una stanza, e una volta entrati si respira fin da subito aria di Borgogna. Vi sono una piccola vasca di acciaio e un paio di barriques di rovere francese dalla val della Loira. Katja produce una linea base e due cru, chiamate vigna Corletta e Monte Santo. Per queste ultime va in vinificazione con l’acino intero, la macerazione è di circa un mese, con due o tre follature al giorno. Una volta terminato il contatto con le bucce travasa il vino in barriques in cui affina per dieci mesi e conclude con un minimo di otto/dodici mesi di maturazione finale in bottiglia.  

Siamo andati ad assaggiare la linea base ancora in vasca d’acciao. 

“Pinot nero Còrs” IGT delle Dolomiti. La parola Còrs deriva dal nome dialettale delle stratificazioni di pietra presenti nel suolo. Nel bicchiere ci troviamo davanti ad un vino dal colore rosso rubino luminoso, non inteso, tipico della varietà. Al naso si esprime con profumi di frutta di sottobosco, come fragolina, lampone ribes avvolti dalle delicate note floreali di violetta. Al sorso il tannino è fine e vi è un’ottima acidità. Ci troviamo di fronte ad un pinot dinamico e in movimento, molto delicato ed elegante, che ci lascia la curiosità di assaggiarlo una volta terminato l’affinamento.  I vini di Katja si distinguono senza dubbio per personalità, eleganza e coraggio. Il coraggio di sperimentare, ma soprattutto di credere in un progetto ambizioso. Un’azienda di nicchia che lavora seguendo e rispettando i ritmi della natura, e che ci fa sognare una “piccola Borgogna” in Valbelluna. Ci auguriamo che la nostra produttrice possa essere un esempio da seguire per la rivalorizzazione di queste terre che hanno sicuramente molto da raccontarci. 

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